Roberto Nannarone già responsabile finanziario del Comune di Scanno, sul Gazzettino della Valle del Sagittario, riprende un tema, sempre più sensibile, riguardate l’equa ripartizione della “tassa” sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che andrebbe commisurata all’entità del servizio ricevuto.
In tale intervento vengono evidenziate alcune incongruenze nella formazione delle tariffe tari 2024 che non sarebbero coerenti con i criteri nazionali che vorrebbero i loro costi proporzionati alle “quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie e alle diverse modalità di usi (legata anche al tipo di attività svolta)". Viene in particolare evidenziata la grande differenza di riparto dei costi tra le utenze domestiche (77,50% dei costi complessivi) e le attività turistiche (22,50% dei costi complessivi).
Infatti il nostro e’ un paese turistico dove i fruitori del servizio possono variare tra qualche migliaia di presenze ordinarie a qualche decina di migliaia di presenze nei periodi di punta.Tuttavia una differenza cosi ampia appare, al di la’ di analisi dettagliate, sbilanciata considerato pure che tante utenze domestiche sono disabitate per lunghissimi periodi dell’anno.
Una discrasia che a nostro parere andrebbe in ogni caso rimossa valutando ad esempio la rimodulazione dei contratti con il gestore alle effettive necessità collettive e, se del caso, attivare dei contratti specifici nei periodi di punta.
Andrebbe in sostanza ricondotta ad una tassa (nel senso che più si usa più si paga) la tariffa di smaltimento dei rifiuti allo stato di fatto una imposta impropria aggiuntiva all’Irpef destinata a servizi generali.