Il Tar dell'Aquila ha infatti respinto il ricorso amministrativo, presentato dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro la delibera della giunta d'Abruzzo.
Con tale decisione e' ora consentito ai cacciatori, a partire da lunedì 14 ottobre, di uccidere 469 esemplari in due comprensori.
Una decisione del Tar dell'Aquila (a nostro parere) incomprensibile e ingiustificata che, pertanto, si auspica che il Consiglio di Stato (al quale riteniamo si fara' ricorso) potra’ mettere rimedio.