Nei giorni scorsi si e’ tenuta una udienza al Tribunale di Sulmona sulla richiesta di sospensione del nuovo “direttivo”.
Un giudizio avviato in quanto anche la nuova delibera non avrebbe superato le violazioni gia’ riconosciute dal tribunale di Sulmona con sentenza passata in giudicato ed in particolare l’assenza di soci fondatori indispensabili per l’operativita’dell’associazione. Di conseguenza il giudice potrebbe concedere una nuova sospensiva!!!!!!!!
Noi riteniamo che il ritorno alla ordinaria gestione non possa prescindere dalla ricostituzione dei soci fondatori seguendo la procedura indicata nello statuto. Sarebbe inoltre il caso di rispettare pure le altre regole dello stesso statuto e in particolare quella di approvare il regolamento (Art.9) per definire il funzionamento interno.
Lo statuto infatti non prevede “le quote annuali” attualmente versate dai soci ma esclusivamente “il versamento di somme a fondo perduto all’atto dell’iscrizione dei soci nella categoria Fondatori”. Di conseguenza mai definita neanche la somma per l’iscrizione nella categoria di soci ordinari, pari alla metà di quella fissata per i soci fondatori.
A tal fine va pertanto fissata una somma d’iscrizione nella categoria “fondatori” che va commisurata da statuto anche al valore materiare dell’associazione (attualmente ampiamente al di sopra dei 2 milioni di euro).
Un percorso complesso che richiede una larghissima condivisione sulla somma che deve garantire un adeguato numero di soci fondatori senza però dimenticare che ognuno dei primi 50 fondatori, nel secolo scorso, ha versato a fondo perduto 1000 lire.
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