
Intervistato da Il Germe Di Marco ha definito il corteo scannese “strumento di tutela e promozione di un territorio straordinario, custode di un patrimonio ambientale e culturale unico”; tanto da meritare il riconoscimento Unesco richiesto per il costume tradizionale.
“Essere parte di questa edizione – ha aggiungo Antonio Di Marco – significa anche dare sostegno a chi ogni anno mette impegno e passione per mantenere viva la tradizione aprendola anche a chi non è nato a Scanno ma che si sente parte della storia folcloristica di questo posto straordinario, come abruzzese”.
La manifestazione infatti rievoca il corteo nuziale che nel ‘700, attraversava il centro di Scanno fino alla piazza principale, tra musica, danze e sapori locali. “Per me è stata anche l’occasione per ribadire quanto eventi di questo tipo siano centrali nella strategia di valorizzazione dei piccoli centri. Tradizioni come Ju Catenacce non sono solo patrimonio culturale, ma leve di sviluppo e di attrazione turistica”. Un’esperienza che Antonio Di Marco non dimenticherà perché, come ha dichiarato lui stesso ringraziando il sindaco e gli organizzatori, “è una manifestazione che racconta l’Abruzzo al mondo”.