Dopo il manifesto degli Amici dell’Asilo, e’ uscito su La Foce un articolo riferibile ai ricorrenti. Di fatto un invito al Direttivo a fare un passo indietro a fronte della sentenza (Link) il cui dispositivo riportiamo integralmente qui a stralcio.
Una “lite conclamata in un giudizio” che a nostro parere poteva e doveva essere evitata. Infatti i solidi principi di un Ente morale come l’Asilo per oltre settanta anni hanno garantito una gestione “concertata” tra i soci.
Una gestione quindi armoniosa, pacifica e condivisa:
Dove l’assemblea annuale di inizio anno si concludeva con il panettone e il brindisi con spumante tra i soci. Dove i soci morosi potevano pagare la quota prima dell’inizio dell’assemblea. Dove le delibere venivano approvate con un cenno del presidente senza alcuna formalità. Dove il Presidente veniva nominato per acclamazione. Dove il Parroco era il perno dell’assemblea e godeva del doveroso rispetto di tutti i soci. Dove i soci avevano il pieno rispetto dei principi morali dell’Asilo.
Un’associazione che ricordiamo e’ una no profit (senza scopo di lucro) nata nel 1951 grazie ai primi 50 fondatori esclusivamente per l’educazione morale, civile, religiosa cattolica dei bambini, ovvero delle nostre future generazioni. Una funzione pubblica delicata e importante per il paese. Pertanto si auspica una riflessione dei soci finalizzata ad avviare un percorso unitario e condiviso che conduca al ripristino nell’Asilo della indispensabile armonia, pace e coesione……….